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Il Bondage, l'antica arte delle geishe giapponesi
Negli ultimi anni, da vizio aristocratico ai limiti della perversione, il bondage si è trasformato in una pratica non solo ammissibile ma anche piuttosto diffusa. Come tutte le attività sessuali denominate sadomasochistiche è però indispensabile che siano sempre adulti consenzienti a prendervi parte. Nel caso del bondage, poi, è assolutamente necessaria una competenza tecnica, per evitare che qualcuno finisca col farsi male. Se troppo stretti, i nodi possono infatti impedire la circolazione del sangue. Nelle forme più estreme di bondage, il corpo della persona sottomessa può addirittura essere sollevato da terra per rimanere sospeso in aria. Sotto il profilo estetico, il bondage è una pratica sessuale indubbiamente misteriosa e affascinante. In molti casi non è neppure obbligatorio consumare l'atto vero e proprio, perché il piacere non si ricava tanto dalla penetrazione in sé ma dalla completa sottomissione, fisica e psicologica, a un 'padrone'. Esistono diversi tipi di bondage. All'antico metodo impiegato in giappone, il karada, se ne sono aggiunti altri nel corso del tempo. Se originariamente le geishe utilizzavano una sola corda bianca per imprigionare in una specie di ragnatela il corpo della persona sottomessa, ora si possono anche impiegare materiali metallici, tipo catene, ferri e manette. È il cosiddetto metal bondage. |